IL NOSTRO "NO" ALLA RIFORMA COSTITUZIONALE

Il Gruppo Cittadini Economia di Ferrara aderisce alle ragioni del NO al Referendum Costituzionale in programma per il prossimo ottobre.

La Carta Costituzionale del 1948 rappresenta uno sforzo unitario di una Nazione distrutta e uscita da una guerra devastante. Destra, Centro e Sinistra seppero unirsi e rappresentarono insieme una Nazione che trovò la forza di superare le divisioni ancora calde e le ideologie contrastanti in nome di una rinascita comune e per il bene supremo della vita futura del Paese, dei figli e di quelli che sarebbero venuti dopo.

Riteniamo che le modifiche alle Costituzioni debbano essere di esclusiva pertinenza dei Parlamenti liberamente e democraticamente eletti dal popolo e che debbano rappresentare le istanze di tutta la popolazione. Non vediamo in questo processo di riforme un progetto condiviso ma una volontà di una sola parte divenuta maggioritaria solo grazie ad una legge elettorale dichiarata incostituzionale che invece di usare il buon senso di prendere atto della situazione vuole invece imporre le sue idee di cambiamento a tutti gli altri.

Cambiamenti di dubbia utilità ma che potrebbero peggiorare la deriva decisionista ed autoritaria grazie alla combinazione tra riforme costituzionali e nuova legge elettorale, l'Italicum. Una sola Camera nella quale potrebbe avere la maggioranza un solo partito con rappresentanti non eletti ma voluti dalla sua stessa segreteria. Camera chiamata poi ad esprimere un Governo e il suo Presidente. Tutto questo non da le giuste garanzie di democrazia e pluralismo.

Non approviamo il metodo usato nella fase preparatoria dei lavori che ha visto il Governo farsi parte non solo proponente ma anche determinante per l’approvazione di questo testo e temiamo poi che questo referendum venga strumentalizzato da chi è a favore o contro il Governo, un voto quindi che potrebbe assumere aspetti diversi e distraenti rispetto all’importanza che dovrebbe assumere un dibattito di riforma costituzionale.

Il mondo globalizzato ci conduce verso scelte sempre più competitive, dove il denaro precede i bisogni degli esseri umani. La Costituzione del 1948, seppur datata, contiene gli antidoti al neoliberismo, allo strapotere dei mercati attraverso un riconoscimento delle tutele che lo Stato dovrebbe attuare nei confronti di cittadini, famiglie, lavoro e risparmio. Concetti che sono diventati vecchi senza essere mai stati veramente attuati. Se i principi Costituzionali fossero stati realmente presi in considerazione avremmo avuto maggiori tutele nei confronti dello strapotere finanziario attraverso i necessari interventi statali.

Riteniamo, inoltre, che quando saranno ripristinati i diritti parlamentari e delle opposizioni attraverso un voto legittimo e costituzionalmente valido che ci porti ad avere rappresentanti pienamente legittimati e democraticamente eletti, solo allora si possa nominare una commissione che rappresenti tutte le voci dei cittadini e procedere al ripristino o al miglioramento delle prescrizioni costituzionali.

Le nostre firme:
Alberto Neri, Claudio Pisapia, Fabio Conditi, Claudio Zanasi, Barbara De Pestel, Giorgio Quarantotto, Luca Cavicchi, Cristina Morelli, Marco Mazzanti, Gianfranco dell'Isola, Graziella Moretti, Graziano della Muta, Alessandro Pocaterra, Mirco Micheli, Cesare Brugiapaglia, Paolo Saponaro, Sergio Tracchi, Max Maio, Nicola Bonazza, Paolo Giannotti, Monica Malventano, Mirco Barbieri, Beatrice Namari, Franco Cavallini, Roberto Bersanetti, Nicola Mazzola, Margi Menegatti, Mena Petrucci, Simone Camporese, Stefano Di Francesco, Francesco Tomasi, Massimo Ovani, Mirco Barbieri, Nicola Uba, Andrea Bertolini, Bledar Drogeja, Maddalena Bellettati, Andrea Bertolini, Maria Rosa Zannoni, Mario Scognamiglio, Emanuele Plebiscito, Enrico Geminiani, Marco Paganini, Federico Franchini, Mascia Fogli, Michele Lodi, Giacomo Scanavini, Gustavo Valieri, Angela Pasini

1 commento: